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NEPAL

Luglio 2016. "Toccata e fuga" nella afosa capitale nepalese, tappa di passaggio nel lungo viaggio in terra tibetana. Il profumo degli incensi, il luccichio degli ori, i rumori dei clacson, il fango tra le macerie, i battiti dei tamburi e gli sgargianti colori delle vesti: il popolo nepalese ci ha accolto "a casa sua" senza indugio, confermando il caratteristico bonario altruismo e la sua nota sorridente giovialità, nonostante le difficoltà (il 25 aprile 2015 una violenta scossa di terremoto di magnitudo 7.8 ha sconvolto il Nepal e nella capitale e dintorni sono ancora, purtroppo, ben visibili i segni della distruzione).

PICS





























































































TIPS
 Nelle prime ore di una umida e nuvolosa mattinata estiva giungiamo all'aeroporto internazionale di Kathmandu (dopo quasi 12 ore di viaggio tra voli e scali in terra turca, con la ottima compagnia di bandiera Turkish Airlines). Spostate le lancette avanti di 3 ore e 45 (fuso ambiguo per questioni di ora solare, l'ora legale non viene usata) e pagato il visto turistico della durata di 30 giorni (40 dollari), abbiamo giusto il tempo di prendere la camera e fare una veloce colazione nel Pacific Hotel Kathamandu, struttura datata ma discreta e sufficientemente pulita che sorge su KantiPath road, nei pressi del centro.
Cambiate poche rupie (1 euro = 117 rupie) abbiamo iniziato il tour della valle di Kathmandu.

La prima tappa è stata il Gokarna Mahadev Temple (100 Rupie), il tempio buddista sul fiume sacro Bagmati che sorge circa a 10 km dall'hotel, sul lato est della capitale, nel villaggio di Gokarna. Il tempio è dedicato a Shiva e Parvati e alla mitologia Hindu (come sì vede sulla cornice dorata sul portone).

Quindi siamo tornati sui nostri passi fino al Boudhanath Stupa (250 rupie), che sorge a circa 5 km dal centro cittadino ed è uno dei più grande stupa (tomba) del Nepal e del mondo (35 mt di altezza).

La terza tappa ci ha visto raggiungere l'affascinante e, a tratti, macabro Pashupatinath Temple (1000 Rupie), luogo dalla spiritualità semplice ma avvolgente, sede dei riti di cremazione dei morti. Sorge nella capitale, sulle sponde del fiume Bagmati, è consacrato al dio Pashupati, manifestazione di Shiva, e tra le caratteristiche pagode spicca l'arancio delle stoffe che avvolgono i corpi dei cadaveri in fila per essere cremati. Le fiamme dei tanti bracieri accesi, il fumo grigio e acre che riempie l'atmosfera, le offerte di fiori colorati che galleggiano sul fiume sacro, i numerosi santoni dalle vesti aranciate che trascorrono la giornata chiedendo soldi in cambio di foto con i turisti e la tanta gente del posto che assiste alla dagli spalti, silenziosa e in preghiera, ai riti crematori, tutto questo è Pashupatinath.

La quarta tappa ci ha visto raggiungere Patan (Lalitpur - 500 rupie), la città reale patrimonio dell'Unesco. É una delle tre città reali della valle di Kathmandu e il centro della cultura buddista e induista. La sua Durbar Square è patrimonio dell'umanità ma purtroppo i segni del recente terremoto erano ben visibili. Tra i tanti monumenti, abbiamo visitato il Golden Temple (50 rupie), il tempio buddista.

La giornata seguente l'abbiamo trascorsa in aeroporto nell'attesa del volo della Sichuan Airlines per Lhasa (che ha subito un ritardo di circa 4 ore, ma sembrerebbe una compagnia più affidabile di Air China).

LINK al Viaggio in Tibet

La valle di Kathmandu ci ha nuovamente accolto dopo 19 giorni, al nostro rientro dal Tibet.

Siamo atterrati nuovamente all'aeroporto di Kathmandu verso le 11 e abbiamo trovato la nostra guida ad attenderci. Siamo andati direttamente a visitare il monastero delle scimmie, lo Swyambhunath. Si trova a ovest della città e, oltre alle numerose scimmie che lo popolano e alla tanta sporcizia, è caratterizzato da uno stupa e da diversi templi, per lo più distrutti dal sisma, raggiungibili da una lunga scalinata.

Quindi abbiamo fatto un giro a piedi attorno alla Durbar Square e nelle vie del mercato a Kathmandu (abbiamo preferito non pagare il biglietto di ingresso nella piazza, in quanto, purtroppo, è rimasto in piedi ben poco).
Dopo uno spuntino veloce con degli ottimi "samosa" (snack triangolare di origine indiana, di pasta di farina fritta e ripiena di formaggio carne verdure e spezie come peperoncino e coriandolo - 24 rupie l'uno) nella famosa "tavola calda" nella New Road di Kathmandu "Tip Top Gautam Sweets", nel primo pomeriggio abbiamo preso la nostra camera nel Bhintuna Hotel
a Bhaktapur e abbiamo dedicato il resto della giornata alla visita della splendida città, capitale culturale del Nepal (ingresso a pagamento 1500 Rupie).
La sua piazza reale (Durbar Square) con i templi a pagoda, la porta dorata, la grande campana e il palazzo dalle 55 finestre, è un museo a cielo aperto con abitazioni induiste e buddiste e mostra la profondità della vibrante cultura newari. E' divenuta patrimonio dell'umanità nel 1979.
Altri luoghi di interesse sono la Piazza Taumadhi, esempio di ingegneria e architettura dei templi (Nyatapola, Bhairava Nath, etc.) e la Piazza della ceramica (la lavorazione dell'argilla è tipica della città). Interessante anche la visita alla fabbrica della carta nel centro cittadino (Peacock Shop).
La sera abbiamo cenato verso le 18:30 presso il locale Red Chilli Restaurant (NB: alle 21 circa tutti i locali chiudono).

Infine la mattina seguente siamo stati svegliati alle 4 in punto dalle campane del monastero vicino all'hotel che suonano per avvisare dell'inizio della seduta di yoga e meditazione e per le 5:30 del mattino abbiamo raggiunto l'aeroporto per il rientro in Italia.

L'esperienza in terra nepalese è stata breve ma intensa e sono rimasta piacevolmente affascinata dalle tradizioni, dalla cultura e dalla popolazione seppur la conoscenza è stata superficiale e frammentata.
Magari avrò un'altra occasione in futuro per tornare a visitare il paese con più calma e con la giusta attenzione, alternando la parte spirituale dei templi e dei luoghi di meditazione alla parte naturalistica della meravigliosa catena Himalayana e delle foreste nell'entroterra.

Volti del Nepal


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Piccolo riassunto di quello che ho memorizzato delle tante informazioni che ho ricevuto dalla guida nepalese:
il Nepal è una repubblica basata su agricoltura turismo e artigianato; il salario minimo nepalese sono circa 130 euro al mese; si prega al mattino presto; quasi ogni giorno ricorre una festività dedicata a una qualche divinità; il tasso di disoccupazione è elevato ma le scuole sono divenute obbligatorie; è pieno di motorini elettrici che girano per la città; il terzo occhio (quel punto rosso al centro della radice del naso) lo disegnano le donne sposate (indica il matrimonio); 1 lt  di benzina costa più di un euro; Branma, Siva, Visnu, Ganesh e Parvati (Dea Calì moglie di Siva) sono le divinità principali; lo Stupa è una tomba buddista e le preghiere si svolgono girandogli intorno.
Qui finisce la mia cultura nepalese.

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